Il racconto, anche fotografico, di una bella gita

Sarà solo fortuna o veramente sono così attendibili?

Mi riferisco alle previsioni meteo…
Entro nel dettaglio.

Venerdì 28, vigilia della gita in pullman a Sarzana, ospiti 62 over 70 (con parecchi Over 80, età media 77) nell’ambito dello specifico progetto promosso dal Circolo Arci Pianacci.

Il weekend, nel bel mezzo di un periodo di siccità, pare non promettere nulla di buono, e consultiamo una miriade di siti di previsioni meteo, alla ricerca di notizie incoraggianti…

Verso sera la “sentenza”: a Sarzana ci sarà pioggerellina fino alle 11 circa, poi cielo nuvoloso fino alle 17.30/18, cui seguirà pioggia vera e propria…
Wow!, dalle 11 alle 18, proprio la “finestra” (a parte la prima mezzora) in cui è concentrato il nostro programma.

Sarà proprio così?

Sabato 29 arriviamo a Sarzana in leggero ritardo.
Antonella, la guida che ci accompagna in questi 90 minuti di visita, ci conduce al centro storico iniziando da Porta Romana, e nei primi 15/20 minuti siamo costretti, di tanto in tanto, ad aprire i nostri ombrelli.

Ma è solo per i primi minuti.
Dopo l’illustrazione dei Forti che svettano sulla Cittadella, la pioggerellina scompare…
E sarà così fino alla nostra ripartenza per Genova, attorno alle 17…

saliamo sul pullman proprio mentre minacciosi nuvoloni si stanno addensando su Sarzana e non appena imboccata l’autostrada, ecco che l’autista deve far tornare in funzione il tergicristalli…

baciati dalla fortuna o previsori fantastici?
Non lo sappiamo, ma non ce ne importa un granché…
l’importante è che la giornata sia filata via asciutta e piacevole…

Sarzana si è rivelata una meta particolarmente azzeccata.

In gran parte merito di Marisa Carrea (Auser Arenzano) e Gabriele Bitetti (Anteas Genova).

Quando abbiamo presentato, a fine 2021, il nostro progetto al bando “Over 70” della Fondazione Carige (ed il nostro è stato uno dei 3 progetti scelti nella città metropolitana), avevamo ipotizzato 7 diverse attività gratuite, tra le quali una gita in pullman totalmente gratuita (pranzo compreso), in una meta che potesse essere interessante sotto l’aspetto culturale, che potesse essere visitata senza dover percorrere troppo chilometri a piedi e sufficientemente vicina da poter essere raggiunta senza alzarsi all’alba e tornare a sera inoltrata.

Ci siamo rivolti a loro, riconoscendo a Marisa e Gabriele una grande esperienza maturata con le loro associazioni, tra i partner del nostro progetto.

Sonia Capaldo (a destra nella foto con me e Susanna) è figura centrale in tutto il progetto, con il compito di “censimento” e di raccordo con tutti gli iscritti in tutte le iniziative, gita compresa.

Ed è così che molti di noi hanno “scoperto” Sarzana, che è contraddistinta dal fascino che sanno offrire le località medievali ben conservate, e con la ricca storia che ci è stata ampiamente descritta da Antonella, la bravissima guida.

Da Porta Romana (sormontata da una statua della Madonna e dallo stemma di Genova) siamo stati condotti, attraverso la centrale via Mazzini, all’ingresso della Cittadella, con la fortezza che risale al XIII secolo, e con uno sguardo sulla collina di Sarzanello sulla quale si erge l’omonima fortificazione, detta anche il Rivellino.

Si rientra in via Mazzini, che in questo weekend presenta l’edizione 2023 di “Atri fioriti”, con le antiche dimore sarzanesi eccezionalmente aperte, con gli atri splendidamente decorati con motivi floreali.
Un’iniziativa simpaticamente raccolta anche dai diversi esercizi commerciali, nel segno di una festa che vuole essere collettiva (più avanti le foto scattate da uno dei partecipanti alla gita, Sergio Zucca)

Ci si affretta a raggiungere la Concattedrale di S. Maria Assunta, che stranamente “chiude” alle 12 per riaprire dopo la pausa pranzo, manco fosse l’ufficio del catasto…

Ci arriviamo “al pelo”, e sarebbe stato un peccato perdersi, oltre al resto, il magnifico Crocifisso di Mastro Guglielmo, che risale al 1138 ed è il primo esempio di croce dipinta della storia dell’arte.

Per non dire dell’altare del Preziosissimo Sangue, la cui singolarità è legata ad una leggenda nella quale si narra che la mattina del venerdì santo del 782 giunse al porto della vicina Luni una minuscola imbarcazione priva di vele, di remi e di equipaggio che, sfuggita a tutti i tentativi di depredarla, si lasciò abbordare solo dal Vescovo di Lucca, che era stato avvertito in sogno da un angelo.
Sulla piccola imbarcazione c’era un crocifisso di legno, scolpito da Niccodemo d’Arimatea e, nascosta in una cavità della scultura, ecco un’ampolla contenente il sangue di Gesù, che lo stesso Niccodemo aveva raccolto dalle sue ferite.
Dalla contesa tra i vescovi di Luni e di Lucca si definì una spartizione grazie alla quale la reliquia del sangue è conservata nella Cattedrale di Sarzana.

E’ giunta però ora di pranzo.

Ci attende il Ristorante del Re, che riesce ad abbinare la bellezza di una stupenda location alla qualità della cucina, che ha saputo soddisfare 62 palati…anzi, 63 comprendendo l’autista…

Come dice, dall’alto della sua esperienza il saggio Gabriele, in queste gite è indispensabile mangiar bene.

Tutte le informazioni storico-artistiche-culturali sono importanti, ed a molti resteranno impresse nel tempo.

Se però non si mangia bene resterà soprattutto questo impresso nella memoria…

E va dato atto a Marisa di aver fatto un’ottima scelta, rafforzata dal diligente sopralluogo-test fatto qualche settimana fa.

Anche il pomeriggio riesce ad appagare tutti i palati, pure quelli più esigenti…

si torna infatti in via Mazzini, per poter apprezzare con più calma gli “Atri fioriti”…
ma anche per fare un salto alla Pasticceria Gemmi, storico esercizio che risale agli anni ’30 che viene “vissuto” alla stregua di un monumento, la cui freschezza è garantita da una miriade di leccornie tra le quali spiccano il “Pan Divina” e la “spungata”.

La “spungata” è un dolce composto da un ripieno di marmellata con l’aggiunta di pinoli, mandorle, aromi naturali e un tocco di spezie, contenuto tra due sfoglie di farina (quella superiore viene bucherellata per facilitare la cottura interna) e cotto in forno.

Il “Pan Divina”, nato per celebrare il passaggio del Sommo Poeta a Sarzana, ed è una focaccia che richiama i dolci medioevali, arricchita con ingredienti tipici della Lunigiana: farina di grano saraceno e di castagne, fichi secchi, mele, finocchietto selvatico, nocciole.

Viene proposto con una rima pseudo dantesca, che così recita:

“Dall’antica sapienza generata
coi frutti della terra poi impastata
l’assaggiaron Dante e Malaspina
e le detteron un nome, Pan Divina”

Chi mi conosce lo sa…
sulle sfide a base di “cazzeggio in rima” ci vado a nozze…
ed è così che…

“Nel mezzo di un bel dì, quel della gita
mi ritrovai la panza un po’ sguarnita…
alfin la soluzione fu trovata…
riempirla a Pan Divina ed a spungata…”.

Questa gita potrebbe essere ricordata, come dice Gabriele, anche (se non soprattutto) per il pranzo e le piacevolezze della pasticceria…

Il mio primo ricordo sarà invece, con assoluta certezza, al minishow improvvisato dallo stesso Gabriele nel piazzale dell’autogrill di Sestri Levante…

Gabriele è un vero e proprio fan di Celentano, ed ogni volta che abbiamo l’occasione di incontrarci il discorso finisce lì, immancabilmente…

e si passa da quella volta (2011) in cui Celentano si è esibito al PalaCep ai tanti successi che hanno contrassegnato la sua carriera…

Gabriele ha 75 anni, quindi entrambi abbiamo vissuto da telespettatori “la prima volta” di Celentano a Sanremo…

era il 1961 ed “il molleggiato” riuscì ad infrangere la “liturgia” sanremese, presentandosi di schiena, voltando le spalle al pubblico, per poi girarsi di scatto dopo l’intro di “24.000 baci”…

Una performance che è ancora ben viva nel ricordo dei suoi fans ed io e Gabriele (che nel corso della giornata abbiamo canticchiato insieme diversi brani del grande Adriano), non facciamo eccezione…

Gabriele fino al punto da voler replicare, per chi a quei tempi se lo fosse perso, “quella” performance sanremese.

Il tutto è racchiuso in questa brevissima clip, che ho poi editato con il brano originale…
imperdibile!!!

Si può quindi capire perché, quando nel tempo andremo a ricordare questa bella giornata, il mio primo pensiero, con tutto il rispetto, non andrà al Crocifisso, alla Cittadella o agli “Atri fioriti”…

il mio primo pensiero sarà per lui, un nostalgico “molleggiato” che si diverte facendosi beffe dei suoi 75 anni…

Foto – Di tutto un po’…

Gli “Atri fioriti”
foto di Sergio Zucca

Galleria fotografica completa

“Ri-Usciamo” è il Progetto Over 70 ideato e promosso dal Circolo ARCI Pianacci, con una partnership composta da altri 12 Enti e, tramite bando pubblico, sostenuto da Fondazione Carige, unitamente ad altri due soli progetti nell’ambito della Città Metropolitana.
Sono state promosse 7 diverse attività completamente gratuite che sono iniziate a settembre 2022 e si concluderanno a giugno 2023.
Nel dettaglio: 2 corsi da tre mesi ciascuno di attività motoria, 2 corsi da tre mesi ciascuno di balli di gruppo, 2 laboratori smartphone (per imparare ad utilizzare le più importanti app e difendersi dalle truffe digitali), 90 ingressi al Nuovo Cinema di Palmaro, 90 ingressi al Teatro del Ponente, 3 visite guidate (Centro Storico, Villa Duchessa di Galliera ed Acquario) ed una gita in pullman.
Questo il link al progetto e questo il link alle attività.