Non so quanti anni siano trascorsi dall’ultima volta che ho visto “Domenica In”…
Oggi, forse perché sono entrato nella “modalità Sanremo”, ho deciso di “curiosare” sull’ennesima puntata di “Domenica In – Tutti pazzi per Sanremo”, una sorta di “traino RAI” per l’imminente avvio del Festival.
Un traino che punta molto sull’effetto nostalgia, con la presenza di molti protagonisti degli anni ’60 (e qualcuno pure degli anni ’50).
Pensavo di “curiosare” solo per qualche minuto, vista anche la presenza dell’amico Michele (vincitore del Cantagiro 1963 con “Se mi vuoi lasciare”) che ho spesso avuto modo di sentire anche di recente: una voce ancora fantastica e decine di serate in tutta Italia…
Ed invece non mi sono staccato manco un secondo, avvolto nelle emozioni generate da successi dei quali ricordo non solo la melodia ma pure ogni singola parola dei testi…
Molti sui social definiscono queste puntate “Domenica Inps”, e se non fosse scritta in senso dispregiativo sarebbe anche una simpatica battuta, sulla quale ha brillantemente scherzato anche Maurizio Vandelli, il “principe” dell’Equipe 84.
Chi, come me, ha avuto modo di seguire tutta la puntata, avrà avuto modo di appurare che l’età può giustificare la battuta, ma alcune voci (non solo quella dell’amico Michele) sono ancora straordinarie.
Come non citare Wilma De Angelis (i cui successi, quando ero piccolo, erano spesso canticchiati da mia mamma), che alla veneranda età di quasi 94 anni ha (a differenza, sia pure comprensibilmente, di qualcun altro più giovane) evitato il playback cantando benissimo “dal vivo”.
Ed il quasi 80enne Fausto Leali, corroborato anche dalla bella voce della moglie di 30 anni più giovane (che ha duettato con lui in “Ti lascerò”) ha messo in vostra voce e grinta inalterate da quel festival del 1968 in cui rivaleggiò con Wilson Pickett nell’interpretazione di “Deborah“.
Insomma, mi sono divertito (ed anche di tanto in tanto commosso, ma è l’età…) ed ho molto apprezzato la bravissima Mara Venier, assolutamente perfetta nella conduzione “leggera” richiesta dal contesto e tenerissima quando necessario (ad esempio con Tony Dallara).
Se, paradossalmente, fosse toccato a me condurre questo simpatico pomeriggio, avrei chiesto ad alcuni di questi storici cantanti di esibirsi, in gruppo, in un brano rockeggiante.
Li avrei presentati come “I ManeskInps”, giusto alla faccia di chi, anziché legittimamente cambiare canale, riversa livore e cattiverie sui social.
