Puntuali ed immancabili, come i tafani sugli escrementi dei bovini, eccoli lì, gli “esperti” di tennis da social e contemporaneamente haters di Sinner, pronti a svolazzare e rovesciare nefandezze su Jannik per la sconfitta (udite udite!!!) non al torneo della parrocchia di Pinerolo contro il geometra Rebaudengo ma alla semifinale del prestigioso Roland Garros contro il fortissimo Alcaraz.
Mi sono “divertito”, nelle ultime ore, a leggere la montagna di fesserie ed inesattezze postati qua e là, corredate da altrettanti commenti da Guinnes dei primati dell’incompetenza.
Certo, spiace che Sinner abbia perso, il che vuol dire che nemmeno quest’anno ci sarà un vincitore del Grande Slam, che manca dal 1969 quando lo vinse Rod Laver…
spiace che abbia perso il primo incontro da “numero 1”…
spiace che abbia perso dopo aver avuto nel quarto set un set ed un break di vantaggio…
spiace che abbia perso nonostante abbia totalizzato più punti del suo avversario…
spiace, ma abbiamo assistito ad un incontro sicuramente meno spettacolare dei precedenti (la terra rossa non aiuta…), ma inevitabilmente di grandissima intensità, con Sinner che ha mancato un facile smash che forse avrebbe cambiato la sorte del quarto set e quindi l’esito dell’incontro…
ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte, la realtà è che Alcaraz ha vinto meritatamente, anche in virtù di una condizione fisica in questo momento migliore…
entrambi vengono da periodi di stop per infortunio (che nel caso di Sinner ha messo in dubbio fino all’ultimo la sua presenza) ma Alcaraz, infortunatosi al braccio, ha avuto la possibilità di mantenere la condizione fisica della corsa e della resistenza alla fatica, mentre Sinner, infortunatosi all’anca, non solo ha dovuto fermare questo importante aspetto ma ha pure subito, di conseguenza, una consistente perdita di peso (e tono muscolare) che aveva pazientemente costruito in precedenza.
Chi un pochino segue con attenzione sapeva che una soluzione al quinto set sarebbe stata più “pericolosa” per Sinner, e così è stato.
Tutto questo senza nulla togliere alla bravura (infinita) di Alcaraz che come detto ieri ha vinto meritatamente, ma giusto per offrire qualche elemento di riflessione ad una sconfitta che viene vissuta molto serenamente (comprensibile delusione a parte) proprio da parte di chi l’ha vissuta sul campo.
In conferenza stampa chiedono infatti a Sinner come si senta da “numero 1”.
La risposta è tipica del campione che sa di doversi sempre migliorare:
“Adesso sono in quella posizione lì, vediamo quanto ci resto, perché è importante anche quello, non solo arrivarci, quindi c’è tanto lavoro da fare“.
Giusto per fare un paio di esempi: Medvedev lo è stato nel 2022 per 16 settimane, Alcaraz tra il 2022 ed il 2023 per 36 settimane, per entrambi non consecutive…
Sinner sa già che, comunque vada, resterà lassù almeno per un paio di mesi…
Ed a chi gli chiede quanto sia deluso da questa sconfitta…
“Questo per me è stato un ottimo torneo, potevamo essere in finale, non ci siamo e basta, finisce. Sono una persona felice, se non sono felice io… Vivo una bella vita, gioco a tennis, mi piace giocare a tennis.“.
Impagabile!
Sono giovanissimi (e fortissimi) entrambi, ci saranno altre sfide, altre finali, qualcuna andrà bene all’uno, altre andranno bene all’altro, ci saranno, per noi, molte occasioni per ammirare questi giovani campioni che sul campo combattono duramente, fino all’ultimo respiro, senza perdere di vista il rispetto reciproco che fa un gran bene a chi ama lo sport ed a chi lo guarda serenamente dal divano…
pure i tafani avranno tante nuove occasioni per svolazzare là dove la natura li ha destinati…
