25 ottobre 2016
Liguritutti.it ha pubblicato alcune mie riflessioni sulle periferie.
Onorato!
SENTIRSI DI PERIFERIA
Quando nasci in periferia,
non ti rendi conto del significato di quella parola…
In periferia, per sopravvivere, si dà e si riceve aiuto
e questo facilita la costruzione, anche minima, di un senso di comunità.
Però poi cresci, e cominci a capire meglio le difficoltà
che gli adulti di periferia hanno già dovuto affrontare….
un lavoro, quando c’è, è spesso lontano…
i collegamenti con il resto della Città sono più difficili…
il “controllo del territorio” è più labile…
tanto i turisti non vanno in periferia… lì ci vanno solo quelli che ci abitano…
e quando una piccola parte della comunità fa uno sforzo
per dare una migliore percezione del significato di “vita di periferia”,
ti rendi conto che sei di periferia
perché la distanza dal centro non è solo quella che puoi misurare in chilometri…
in periferia ci si deve arrangiare
anche quando la si vuole far crescere…..
anche quando le energie di molti riescono a sostituirsi
ai compiti di gestione di chi dovrebbe amministrare “anche” le periferie…
e tutti (loro) cercano di convincerti che comunque sì,
sei al centro delle loro attenzioni,
anzi, si aspettano che tu continui a manifestare loro la tua gratitudine…
ed anche quello è un modo per farti sentire di periferia…
poi succede l’imprevisto…
il consenso delle periferie improvvisamente scopre nuove possibilità…
l’input dal “centro” è da allarme rosso: bisogna porre l’attenzione alle periferie…
l’input è tardivo, chi non ha mai vissuto la periferia
non ha la stessa prontezza di chi è abituato ad arrangiarsi, a cogliere l’attimo…
eccoli però farsi vivi…
gli stessi che ti hanno fatto “sentire di periferia” per un sacco di anni
diventano improvvisamente cerimoniosi…
ti invitano nel loro “salotto buono”, devi raccontare a tutti il tuo percorso,
far sapere come può essere “viva” la periferia,
perché loro, “come sai”, hanno sempre avuto attenzione per te,
e sono così contenti che tu lo possa raccontare, proprio in casa loro…
credono che tu, che sei di periferia, sia lontano dal mondo non solo fisicamente,
credono che tu non sappia che sono così cerimoniosi
perché il giorno in cui sarai nuovamente chiamato ad esprimere il tuo consenso
è ormai sempre più vicino…
forse non sanno che “sentirsi di periferia”
vuol dire anche non aver più voglia di farsi prendere in giro…
e li spiazzi, perché dici che no,
tu nel loro “salotto buono” non ci vai,
che se la raccontino da loro la periferia….
ma quella che è ormai la “loro periferia”…
la periferia estrema del consenso popolare…