“Quando sarai piccola”…

“Quando sarai piccola”…

“Ci sono sguardi pieni di silenzio
che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare
e la fatica di doverlo accettare.”


Questa sera inizia il Festival di Sanremo, che adoro da sempre (come tanti milioni di telespettatori che non lo ammettono pubblicamente perché é più radical chic dire :”Sanremo??? ma figurati!!!…).

Non mi perderò manco una serata (mercoledì due schermi, uno per il Milan contro il Feyenoord…) e non ho preso altri impegni serali fino a sabato.

Non so se, come negli ultimi anni, riuscirò a dedicarmi a puntuali commenti su Fb, ma credo che questo non importi granché, ce ne sono a bizzeffe che lo fanno e molto bene.

Non ho letto nulla su 28 canzoni partecipanti…

sì 28 (su 29) perché mi sono imbattuto casualmente nel testo del brano che presenterà Simone Cristicchi (con la collaborazione in sala di Massimo Morini dei Buio Pesto)…

beh, potrei anche fermarmi qui…

difficile che un altro brano possa emozionarmi come è riuscito il solo testo di “Quando sarai piccola


Chi, come me, in misura più o meno intensa, ha dovuto fare i conti, anche per poco tempo, con le alterne lucidità mentali della propria mamma, potrà comprendere quale emozione possa dare, come sempre, un grande artista che già con “Ti regalerò una rosa”, la dolce lettera scritta dal manicomio da un paziente alla sua amata, vinse l’edizione del 2007.

Farò già da stasera il “tifo” per lui.


QUANDO SARAI PICCOLA

“Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
ti starò vicino come non ho fatto mai.

Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.

Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
che sei nata il 20 marzo del ’46.

Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.

Ti insegnerò a stare in piedi da sola, a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte perché tanto te lo scorderai.

Eeee…

è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
e sorridere del tempo
che non sembra mai passato.

Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono
a capire che tuo figlio è diventato un uomo.

Quando ti prenderò in braccio
e sembrerai leggera come una bambina sopra un’altalena.

Preparerò da mangiare per cena,
io che so fare il caffè a malapena.

Ti ripeterò il tuo nome mille volte
fino a quando lo ricorderai

per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.

Ci sono cose che non puoi cancellare,
ci sono abbracci che non devi sprecare.

Ci sono sguardi pieni di silenzio
che non sai descrivere con le parole.

C’è quella rabbia di vederti cambiare
e la fatica di doverlo accettare.

Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria
che non so dimenticare

per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.

Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
che non avrai paura nemmeno della morte.

Tu mi darai la tua mano,
io un bacio sulla fronte.

Adesso è tardi, fai la brava
buonanotte.”

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