6 agosto 2016
Stanotte, nel corso della diretta della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, io e Susanna ci siamo emozionati quando abbiamo visto Oscar Schmidt, grande campione di basket (brasiliano), ammirato per molti anni in Italia…
un’emozione che si è ingigantita quando è salito forte il boato di saluto del pubblico brasiliano per questo grandissimo campione…
Un’emozione (per noi) dovuta anche al fatto che abbiamo avuto l’occasione di conoscerlo, e di apprezzarne la grande simpatia ed umanità.
Penso fosse il 1991, mese di ottobre.
Per il suo compleanno (e quello di suo papà Gianni) Luca Corsolini invita me e Susanna a cena, a Milano.
Con grande nostra sorpresa oltre a noi ed alla famiglia Corsolini ci sono anche Oscar Schmidt e sua moglie Cristina.
Come tutti gli innamorati del basket non si poteva non essere “innamorati” di Oscar…
un’ammirazione che fu ben condita dalla sua smisurata simpatia (barzellettiere nato, ne ricordo ancora una incentrata sulle differenze tra un ottimista ed un pessimista….).
In quel periodo mi occupavo del Comitato Unicef di Como, Oscar era molto interessato ai temi legati all’educazione allo sviluppo, lui che proveniva da un paese (il Brasile) in cui queste problematiche rappresentavano il pane quotidiano…
il suo spessore era emerso anche in occasione della festa per il centenario del basket che organizzammo, con Luca Corsolini e per l’Unicef, ad Erba.
Era stata programmata un’asta benefica di cimeli cestistici, e lui volle vincere all’asta la maglia con cui i tifosi di Reggio Emilia avevano voluto celebrare il record di punti di Bob Morse (pure presente quella sera), un record che era stato superato proprio da Oscar, che volle in questo modo manifestare la sua grande ammirazione per il “rivale” statunitense.
(La maglietta “Fernet Branca” di Oscar, quella del record, fu invece acquistata da un suo fan per la cifra più alta in quella serata, 3.600.000 lire).
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Un paio d’anni più avanti incontrammo di nuovo Oscar a Fano, in occasione del matrimonio di Luca Corsolini, in cui ero stato scelto (unitamente ad Ettore Messina) quale testimone dello sposo. Oscar si ricordava perfettamente di quell’incontro a Milano, non sapeva che da pochi mesi mi ero trasferito a Genova, e mi chiese di nuovo informazioni sull’Unicef e sui suoi progetti…
si unì con simpatia al “cazzeggio” che ad un certo punto si impadronì della cena nuziale, un simpaticissimo karaoke in cui si distinse su tutti coach Alberto Bucci…
Nel 2003 a Genova venne organizzato l’All Star Game di basket, ospite d’onore era proprio Oscar che fu premiato assieme ad Antonello Riva, che gli aveva “strappato” il record di punti (13957) realizzati in Italia dal campione brasiliano. Io e Susanna, impegnati in piccola parte nella “macchina organizzativa”, eravamo seduti a bordo campo. Oscar si stava riscaldando per la gara di tiro da tre punti, ci vide, ed interruppe il riscaldamento per venire a salutarci (erano passati 10 anni e si ricordava ancora…!!!) tornando poi a fine evento per posare, con noi ed altri amici, a ricordo di un evento cestistico memorabile per Genova.
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Un gran signore, non solo dei canestri…
Negli ultimi anni ha subito due interventi chirurgici per altrettanti tumori al cervello (l’ultimo nel 2013), ma ha saputo tirar fuori nuovamente la tempra del campione….
Non poteva perdersi né la prima volta dei Giochi Olimpici in Sud America, nel “suo” Brasile, né il saluto affettuoso dei tifosi sparsi in tutto il mondo.
Noi compresi.
p.s.: uno dei miei compiti, all’interno dell’organizzazione dell’All Star Game del 2003 a Genova, fu quello di far realizzare un oggetto simbolico del “passaggio di consegne” tra Oscar Schmidt ed Antonello Riva, che aveva superato il record di punti realizzati in Italia dal campione brasiliano.
Dopo consultazione con Luca Corsolini e Pierluigi Marzorati, venne scelto un simbolo che rappresentasse anche la Liguria, regione che ospitava l’evento: un orologio (il tempo passa…i record restano) avente come base una delle rinomate ceramiche di Albissola che feci decorare a mano da un famoso artigiano locale, con un canestro, un pallone da basket e la personalizzazione con i rispettivi record di punti realizzati.
