11 luglio 2016
l’Italia del basket (intendo: stampa, tifosi, addetti ai lavori) deve imparare ancora molto da quella del calcio…
Provo a riassumere:
l’Italia di calcio esce ai quarti di finale con la “fortissima” Germania (poi ridimensionata dalla Francia che a sua volta sarà ridimensionata dai portoghesi orfani di Ronaldo) dopo supplementari e calci di rigore.
120 minuti nel corso dei quali senza la follia del tedesco Boateng aveva dato l’impressione di poter giocare anche 600 minuti senza riuscire a fare un gol…
Durante i calci di rigore Antonio Conte, un allenatore vituperato fino a poche settimane prima (“Bastardo, ha firmato per il Chelsea prima degli Europei, pensa solo a se stesso e non alla nazionale”…) e poi, grazie ad un paio di vittorie, diventato più intoccabile del Padrino Don Vito Corleone (cui peraltro si è ispirato per l’abbigliamento), fa una cosa che se l’avesse fatta Zeman l’avrebbero impallinato a suon di “presuntuoso di m….”: senza un solo secondo di partita giocata fa entrare Zaza, gli fa tirare il secondo rigore e Zaza inevitabilmente lo sbaglia.
L’avesse segnato i meriti sarebbero stati di Conte (già me li vedo i titoli … “Conte, un vero Principe del genio calcistico”), invece lo sbaglia ed il pirla è lui, Zaza…
Finisce come sappiamo, ma anche se avessimo vinto ci sarebbe stata ancora una semifinale e poi una finale…
Invece no, sembra quasi che la “lotteria dei rigori” ci abbia sottratto un titolo che era lì, a portata di mano…
al ritorno in patria l’entusiasmo è quasi pari a quello che attende il Portogallo, al suo primo trofeo continentale…
L’Italia del basket ospita il torneo preolimpico di qualificazione alle Olimpiadi di Rio; l’ultima volta in cui l’Italia fu presente era il 2004, medaglia d’argento alle spalle dell’Argentina e davanti ad una formazione quasi stellare degli USA (ultima apparizione del calcio alle Olimpiadi, 2008,uscita ai quarti di finale).
Un anno fa, nel corso degli europei, non fu sufficiente battere la Spagna e la Germania…
la sconfitta, dopo un supplementare (rieccoli…), con la Lituania ci negò l’ammissione diretta alle Olimpiadi, costringendoci al torneo preolimpico di Torino.
La formula, un po’ astrusa, delle Olimpiadi prevede solo 12 squadre ripartite su tutto il globo, con evidente penalizzazione dell’Europa.
Al preolimpico di Torino si vince con Tunisia, Croazia e Messico, e si approda alla finale, in cui ci troviamo di nuovo di fronte la Croazia.
Anche qui, come un anno fa con la Lituania, non bastano i 40 minuti.
Si va ai supplementari in cui, usciti Gallinari e Datome per falli, non riusciamo a reagire, perdendo 84-78.
E’ vero, è stata un’occasione sprecata, con tanti errori dei nostri campioni o presunti tali.
Però l’Olimpiade era lì, ad un solo punto dall’ammissione (quando una partita finisce 70-70 la vittoria dell’uno o la sconfitta dell’altro si sarebbero potute verificare grazie ad un banale episodio, un tiro libero sbagliato, un fallo fischiato a sproposito, una rimessa erroneamente assegnata all’uno anziché all’altro…), non ci sarebbe stata la necessità di un’ulteriore semifinale ed un’ulteriore finale, come nel caso degli europei di calcio.
Eppure, la nazionale di calcio viene osannata dai tifosi e dai media come se avesse vinto, mentre la nazionale di basket (arrivata ad un solo misero punticino dall’Olimpiade) finisce, proprio grazie ai media di settore ed ai suoi tifosi, nel tritacarne delle polemiche, che non risparmiano manco Ettore Messina, cioè, per chi non lo sapesse, un allenatore che dopo aver vinto, e tanto, in Italia, è stato chiamato a far parte dello staff tecnico dei S.Antonio Spurs…
Si, dobbiamo ancora imparare molto dal mondo del calcio….
(un’ammissione che dimostra, inequivocabilmente, che oggi ho il belino inverso…)