29 settembre 2017
Il 29 settembre, di norma, da almeno 50 anni, è il giorno in cui, svegliandomi, mi viene naturale pensare all’intramontabile brano di Mogol e Battisti, lanciato dall’Equipe 84…
Stamane però, al risveglio, il mio pensiero è andato immediatamente al 28 settembre, ieri…
Una giornata molto particolare nella quale, complice la presentazione, in serata, a Cantù, di un nuovo libro scritto dall’amico Gianni Corsolini, io e Susanna ci siamo mossi in anticipo, nel pomeriggio…
Un “salto” a Lurago d’Erba, paese in cui ho vissuto 40anni, al cimitero in cui riposano mio papà, mia mamma, mia sorella ed un bel po’ di amici e conoscenti…non ci andavo da un paio d’anni…ma di questo, forse, vi parlerò domani…
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La sera, come dicevo, la presentazione del libro “Vado a vanvera”, con l’autore del libro e tanti amici cui sono legati i nostri ricordi, non solo “cestistici”, del periodo vissuto in Brianza…
Molti grandi protagonisti, a diverso titolo, del parquet (Charly Recalcati, Fabrizio Della Fiori, Pierluigi Marzorati, Giorgio Cattini, Umberto Cappelletti, Roberto Allievi, Riccardo Carmina, Terenzio Galleani e ne dimentico parecchi…), Maurizio Losa (Capo Redattore Centrale RAISport) con altri personaggi del mondo della comunicazione (Edoardo Ceriani, Dino Merio, Pietro Terraneo, Fabio Cavagna), tutti lì per lui, l’inimitabile Gianni Corsolini, il “Duca di Carimate”, che così si definisce: un uomo di 84 anni che pensa al futuro…
Bene. Come hanno sottolineato i relatori, e come precisato in prefazione dall’autore, il libro è un “ricordo di situazioni umane, sportive, sociali, culturali vissute nel passato e sperimentate con un altro sguardo”…
la serata si è sviluppata, come sempre quando c’è di mezzo Gianni, con una miriade di divertenti aneddoti di vita vissuta, in cui compaiono una miriade di personaggi non solo cestistici… Delia Scala, Renato Rascel, Piero Ottone, Luciano Bianciardi, Roberto Gervaso, Giovanni Arpino, Candido Cannavò e tanti altri…
Beh, si può immaginare l’emozione quando, proprio su indicazione dell’autore, andando a leggere a pagina 42, mi sono trovato in questa fantastica carrellata di suoi ricordi…
Oggi, 29 settembre: mi son svegliato e, ed ho pensato a te…
ad 84 anni, beato te…, pensi ancora al futuro…
ma nel tuo sguardo al prestigioso passato hai trovato uno spazio anche per me (“il ciclone”…😀 ) e per Susanna…
grazie, caro Amico!!! 💓
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Pagina 42:
L’attenzione per il sociale è stata in effetti il nostro vero indirizzo di casa, anche quando abbiamo cambiato casa.
Ad esempio eravamo ancora in Friuli, tra Pordenone e Udine, quando su noi Corsolini si abbattè il ciclone Carlo Besana, un farmacista di Lurago d’Erba, una persona straordinaria con una moglie altrettanto straordinaria, Susanna Giorato.
Lui era il dirigente di una squadra di basket nella quale giocava Susanna: Polisportiva CostaMasnaga per l’Unicef, così chiamata perché aveva proprio scelto di rinunciare ai soldi di uno sponsor per essere, al contrario, sponsor di un impegno che, in quegli anni, si contraddistingueva in varie manifestazioni.
Non solo il campionato, ma anche incontri nelle scuole, iniziative, anche l’attenzione al territorio in ogni forma possibile, fino ad arrivare a comprendere il basket in carrozzina che cominciava in quegli anni, gli Ottanta, a emergere come fenomeno appunto sociale più che sportivo.