la “magia” delle note d’estate ed un tocco di “noir”…
aspettando l’alba…
Quando Sara e Muro Culotta ci hanno chiesto di trascorrere con loro la serata di Ferragosto, io e Susanna abbiamo accettato in un nanosecondo…
una cena con loro ed altri amici ed un po’ di musica nel giardino della loro casa di Gorreto…
non siamo mai stati a Gorreto, ma sappiamo quanto siano piacevoli queste serate…
e questa non avrebbe fatto eccezione…
“ci sarà Mauro, poi Nicola, anche Mario con la tastiera…verranno anche Nico e Monica, poi magari si aggiungerà qualche altro amico…“.
Come spesso accade, il “passaparola” in questo fantastico gruppo di amici musicisti funziona alla grande…si aggiungono altri amici…
ed è così che l’happening musicale della serata del Ferragosto 2022 si sposta nel grande prato del Ristorante Hotel Miramonti di Paolo Salomoni, distante poche decine di metri dalla casa di Sara e Mauro, ospitando una variegata, ed assolutamente improvvisata band, così composta:
_alle tastiere Maurizio Salvi e Mario Rollandini
_alla chitarra elettrica Mauro Culotta, Nicola Sansalone, con l’aggiunta di un “cameo” di Gianni Martini
_alla batteria Pino di Santo
_alla tromba (con sordina) Alex Palazzi, capitato lì per caso ed immediatamente “arruolato”…
con l’aggiunta, nel finale di serata, del coinvolgimento di Nico di Palo…
ora, per la mia generazione (e per chi abbia conoscenza, almeno “il minimo sindacale”, della storia della musica italiana, soprattutto quella a cavallo tra gli anni sessanta ed i primi anni 80), non occorrerebbe aggiungere altro all’ooohh di meraviglia dopo aver letto questi nomi…
per tutti gli altri, giusto perché si rendano conto del “parterre de rois” presente sul giardino del “Miramonti”…
Mauro Culotta
Mauro Culotta è chitarrista dei “Gens”, gruppo che nel 1972 vince il Cantagiro con il brano “Per chi”, cover di “Without you” di Harry Nilsson, e vive un periodo di grande popolarità, con tour anche oltreoceano.
Negli anni successivi Culotta accompagna diversi grandi artisti, tra i quali Loredana Bertè, Mia Martini, Ivano Fossati, Eros Ramazzotti, Ornella Vanoni, Eugenio Finardi ed altri ancora.
E’ anche apprezzato autore delle musiche di diversi brani, una decina dei quali incisi da Mina (giusto per fare un nome…).
Pino di Santo
Pino di Santo è fondatore e batterista dei “Delirium”, che con il brano “Jesahel” spopolano (4 mesi in cima alle classifiche di vendita) e fanno da trampolino per la grande carriera del loro frontman Ivano Fossati, che poi dedica loro “La mia banda suona il rock”.
“Jesahel” viene presentata all’edizione 1972 del Festival di Sanremo (curiosamente lo stesso anno in cui i Gens trionfano al Cantagiro) e fa scalpore l’ingresso sul palco, unitamente ai Delirium, di un folto gruppo di loro amici, più o meno in versione “hippy” che cantano in coro con loro.
Quell’anno vince Nicola di Bari (“I giorni dell’arcobaleno”) davanti a Peppino Gagliardi (“Come le viole”) e Nada (“Re di denari”), ma la memoria collettiva premia maggiormente i brani classificatisi al sesto, settimo ed ottavo posto (nell’ordine, “Jesahel”, poi “Montagne verdi” di Marcella Bella e “Piazza grande” di Lucio Dalla).
Maurizio Salvi e Nico di Palo
Se il 1972 è contrassegnato da questi successi dei Gens e dei Delirium, il 1971 vede l’uscita di un album dei New Trolls, che ancora oggi è ritenuto una pietra miliare della storia della musica italiana: il “Concerto grosso”, con musiche di Luis Enrique Bacalov (che poi vinse l’Oscar per la colonna de “Il postino”), scelto per la colonna sonora del film “La vittima designata” (con protagonista principale Thomas Milian).
Un prodotto assolutamente innovativo, che riesce a coniugare il rock con la musica barocca, che viene eseguito dai New Trolls unitamente alla grande orchestra, in uno straordinario mix di tradizione classica e moderni strumenti musicali elettrici.
L’album vende oltre 800mila copie, un successo che fa dimenticare l’origine di colonna sonora di un film particolarmente intrigante, peraltro ampiamente sottovalutato.
Si dirà: “Che c’entra questo con l’happening di Ferragosto a Gorreto?”…
Beh, il lato A dell’album, il “Concerto” vero e proprio, si conclude con un omaggio a Jimi Hendrix, scomparso alcuni mesi prima, con uno straordinario assolo di Nico di Palo alla chitarra elettrica…
il lato B è invece composto da una lunga improvvisazione live psichedelica dei New Trolls, con una performance di parecchi minuti di Gianni Belleno alla batteria, e vede l’esordio in formazione del tastierista Maurizio Salvi, tastierista (ecco perché c’entra…) anche nell’improvvisata band che allieta la serata ferragostana a Gorreto, che nel finale coinvolge anche il mitico Nico di Palo, figura storica dei New Trolls e coautore dei loro più grandi successi.
sfiziosi arrosticini ed altre sorprese…
Tra gli spettatori, intenti a gustarsi arrosticini ed altre leccornie grigliate proposte dalla cucina del “Miramonti”, non sfugge la presenza di Gianni Martini, eccellente chitarrista che per molti anni ha accompagnato Giorgio Gaber nei suoi spettacoli musicali e teatrali.
Può negarsi all’invito dei suoi colleghi musicisti?
Certo che no, ed anche lui per alcuni brani contribuisce a rendere ancora più piacevole la serata che, giusto all’insegna della sorpresa e dell’improvvisazione, vede il batterista Pino di Santo anche nell’insolita veste di cantante, con un’intensa e ben riuscita interpretazione di “Georgia on my mind”…
Certo, a volte emergono “sbavature” impossibili da evitare (e prontamente rimediate dai musicisti più esperti) in un contesto come questo, di reale, divertita e divertente improvvisazione, senza una scaletta, senza un minimo di prove…
e credo che uno dei compiti più difficili sia toccato ad Alex Palazzi.
Mentre si sta allestendo la strumentazione con i diversi cablaggi, Alex viene presentato a Mario Rollandini ed agli altri musicisti, che ben volentieri, pur non conoscendolo, accolgono la presenza di un “nuovo amico” con la sua tromba…
Strumento peraltro inusuale in un contesto che normalmente è prevalentemente composto da chitarra, percussione e tastiera…
Alex entra “in punta di piedi”, cercando il giusto momento per aggiungere alcuni flashes delle particolari sonorità date dalle note della tromba, attenuate dalla sordina…
un valore aggiunto che apprezzo particolarmente durante l’esecuzione di “Aspettando l’alba”, a mio modesto avviso il brano più bello scritto da Mauro Culotta (su bellissimo, struggente testo di Berlincioni) tra quelli incisi da Mina.
la “magia” delle note d’estate ed un tocco di “noir”…aspettando l’alba…
Mauro preannuncia un’esecuzione “nuda”, solo voce e chitarra…
ma forse gli altri membri della band sono distratti, o forse, come spesso accade, non resistono alla tentazione…
e così, dopo pochi secondi, ecco che si aggiunge, discretamente, la tastiera di Salvi…
poi quella di Rollandini, sempre in leggero sottofondo…
poi la batteria di Pino di Santo, con la massima delicatezza possibile…
infine, forse per non sentirsi troppo solo, ecco che, nei momenti giusti, Alex Palazzi (con dissolvenze in entrata ed in uscita date dalla modulazione continua della sordina e dagli avvicinamenti/allontanamenti dal microfono) aggiunge le note delicate e soffuse della sua tromba, che aggiungono al brano un tocco “noir” che lo rende ancora più intrigante…
un’atmosfera magica che solo la musica può dare…
ed è così che anche noi, tra le nuvole scure che si rincorrono nel buio della notte, proviamo a cercare conforto nella luce della luna…
aspettando l’alba…
E mischio nel mio cuore il tuo cuore invadente
Che muore d’amore, ma poi se ne va
Lasciando dei vuoti struggenti
Che sono i deserti di questa città
Io faccio un discorso alla luna
Per fortuna che c’è ancora lei
Le chiedo la tua voce
Che ancora mi scalda…
e intanto aspetto l’alba
La galleria fotografica
(le condizioni di luce purtroppo non erano proprio il top per una buona resa fotografica…)