Avevo intenzione di scrivere qualcosa “di mio” su questo argomento, quando sono felicemente “incappato” in questo post di Fabrizio Del Prete.
No, non avrei saputo scriverlo meglio…
Fabrizio Del Prete, 22 agosto 2024
“No, non mi interessa minimamente del sorteggio degli UsOpen e del fatto che Jannik sia dalla stessa parte del tabellone di Alcaraz.
Non mi interessa perché in questi quattro mesi – in questi centoventi giorni – Sinner ha fatto qualcosa di ancora più grande del mantenersi al numero 1 del mondo.
Sì, JannikBello ha fatto qualcosa di ancora di più straordinario del vincere Cincinnati e del perdere solo 5 – cinque – partite da gennaio.
JannikBello in questi quattro mesi si è allenato, ha giocato, ha viaggiato, ha vinto con un macigno dentro che ha cancellato pugnetto e sorriso.
JannikBello, in questo tremendi centoventi giorni, oltre ai problemi all’anca e alla tonsillite ha giocato, viaggiato, si è allenato ed ha vinto con un macigno dentro, un macigno che avrebbe portato a fondo chiunque, ma non lui.
JannikBello, in questi maledetti quattro mesi ha viaggiato, si è allenato, ha vinto con una spada di Damocle ficcata bastarda e ingiusta nel petto: l’essere innocente ma con il rischio di perdere tutto.
JannikBello in questi mesi ha viaggiato, si è allenato e ha vinto sempre danzando sull’orlo di un burrone in cui non meritava di cadere, perché non ha colpe.
E nel farlo, per farlo, JannikRobotDAcciaio ha dovuto allargare a dismisura – in maniera disumana – i confini della sua forza mentale prima che del suo talento.
È stato per quattro mesi a compiere gli stessi gesti di una vita da fuoriclasse assoluto, con il timore che ogni volta per lui fosse l’ultimo ace, l’ultima volée, l’ultima capriola, l’ultima vittoria.
JannikBello questa volta ha viaggiato veramente su di una zattera, nudo, sfidando una tempesta accecante mandata dal fato bastardo.
JannikBello questa volta ha dovuto veramente dare fondo a ogni lacrima di resistenza per non colare a picco in un vortice di disperazione e abbandono.
Jannik, ora lo sappiamo, in questi mesi ha mostrato al mondo cosa significa essere stoici, resilienti, marmorei e vincenti.
Jannik, in questi mesi, ha scolpito l’ultimo tassello dell’essere Sinner.
E allora non mi interessa minimamente degli avversari degli UsOpen o di quelli che verranno dopo, perché nulla potrà esser più forte di quello che Jannik ha già battuto in questi mesi.
Perché adesso che JannikRobotDiDiamante ha ritrovato sorrisi e tranquillità non ci sono più cazzi che tengono, né limiti da porre al suo infinito in continua espansione.“
