4 marzo 2016
“cosa vorrei dire un attimo prima di morire? Missione compiuta!”
(Amale Samie)
In questo periodo di riordino di archivi cartacei ed informatici, si susseguono i “recuperi” di piacevoli frammenti di memoria…
il biglietto riprodotto nella foto ha per me un “sapore” particolare, che mi piace poter raccontare…
6 aprile 2002 – il Consorzio Pianacci ospita presso il Salone della Biblioteca Firpo un insolito spettacolo teatrale: “Portraits : Marocco”.
E’ la narrazione di due viaggi, quello dell’attore Pino Petruzzelli, regista e attore che da anni viaggia per conoscere di persona le realtà che poi racconta con il teatro, e quello di Massimo Calandri, giornalista de “La Repubblica”; un reportage in forma di spettacolo delle storie più sorprendenti di cui gli autori sono stati testimoni.
Nel corso dello spettacolo (impreziosito dal sax tenore di Paolo Pezzi, musicista che ha suonato con Ray Charles, Steve Coleman ecc,) l’attore fa circolare in sala (oltre 150 spettatori !) un sacchetto che contiene diversi biglietti, ognuno con un diverso aforisma legato all’esperienza di viaggio dell’artista.
Il “gioco” consiste nel verificare quanto la sorte possa divertirsi (od essersi divertita) ad attribuire casualmente ad ognuno dei presenti qualcosa che possa in qualche modo “rappresentarli”.
A me capita il biglietto riprodotto nella foto; lo mostro, stupito, a Susanna, interpretandolo come un’ennesima magia…
sì, in buona sostanza rappresentava proprio la mia massima aspirazione…
Mi è capitato spesso, in questi anni, di raccontare questo aneddoto ed ora, a distanza di 14 anni, il bigliettino (quello vero, non quello impresso nella mia memoria) è ricomparso, magicamente, in una scatola che non aprivo da una vita, all’interno di un vecchio portafogli non più utilizzato e (chissa perché?…) mai gettato…
Beh, come dicevo sono trascorsi altri 14 anni…
fra pochi giorni la carta d’identità mi dirà che sono arrivato a quota 62, un’età in cui… sì, insomma, potrebbe capitare con una probabilità molto più alta rispetto ad allora…
mah, tutto sommato, capitasse anche fra un secondo…
magari sarò presuntuoso, ma direi proprio che….
sì, già da ora, nel mio piccolo, potrei dirmi…
“missione compiuta!”…