31 ottobre 2016
Oggi mi sono gustato la prima puntata del servizio di “La Giornata Tipo” ad Houston, con l’intervista a Mike D’Antoni…
Chi mi conosce da molti anni non si stupirà se il mio pensiero è andato immediatamente alla mitica Costamasnaga, località brianzola (ora in provincia di Lecco) in cui, nel 1972 iniziò (dapprima come Basket Lambrugo poi dal 1979 come Polisportiva Costamasnaga) il percorso della società ora militante in A2 Femminile come Basket Costa per l’Unicef.
Di certo l’avrò già raccontato, in passato…
Se è così… lo racconto di nuovo, a beneficio di chi si è da poco avvicinato alle imprese del Basket Costa per l’Unicef e non sa che, trent’anni fa, a Costamasnaga Mike D’Antoni…
Ecco, appunto, l’Unicef…e Mike D’Antoni…
a Costamasnaga, l’8 aprile 1985…
Qualche mese prima avevo incontrato a Milano il presidente lombardo del Comitato Unicef, Claudio Maffei, e gli avevo proposto una collaborazione con la nostra società di basket.
Gli proposi di “testare” le nostre capacità organizzative e fu così che nacque l’idea di una giornata (il lunedì di Pasqua) in cui allestire a Costamasnaga un evento per l’Unicef di grande richiamo, con il coinvolgimento di grandi personaggi dello sport e del mondo dello spettacolo.
Per quel primo appuntamento (8 aprile 1985) puntai molto in alto…
i contatti con Cantù furono immediatamente e facilmente attivati (e furono presenti Antonello Riva, Beppe Bosa ed Angelo Gilardi) ma volevo portare a Costamasnaga qualcosa di più “insolito”….
Riuscii ad avere un contatto con Renzo Bariviera (a quei tempi uno dei miti dell’Olimpia Milano).
Lo incontrai una prima volta nella palestrina del Palalido, dopo un allenamento, e riuscii a strappargli la promessa di una presenza sua e di Franco Boselli e l’impegno a “provarci” anche con Mike D’Antoni.
La seconda volta ci trovammo, dopo un allenamento, al baretto di fronte al Palalido, presente anche il giovane Casalini che già parlava come Dan Peterson.
C’era un imprevisto: il lunedì di Pasqua ci sarebbe stato allenamento, alle 16, al Palalido (l’inizio a Costamasnaga era previsto per le 14), rischiavamo di perdere la ghiotta occasione…
però grazie anche (e soprattutto) alla loro “voglia di esserci”, si escogitò un escamotage: scaletta sconvolta, loro intervento all’inizio, alle 14, senza ritardi, poi via di corsa in auto, a divorare qualche decina di chilometri di superstrada per arrivare in tempo all’allenamento.
Mike D’Antoni compreso.
Il suo ball handling è stata probabilmente la più alta espressione di tecnica cestistica mai vista a Costamasnaga, senza nulla togliere agli altri importanti ospiti di quell’edizione e di quelle successive.
Quella fu anche la mia prima esperienza con un microfono…
la conduzione di un evento, ed 800 persone presenti, stipate nel palazzetto di Costamasnaga (con presenze da tutta la regione)… e fu assolutamente per caso…
si perché il “conduttore” avrebbe dovuto essere Aldo Giordani, la “voce” del basket televisivo e direttore di Superbasket; ci eravamo accordati telefonicamente su tutto…
sarebbe venuto all’inizio del pomeriggio, avrebbe condotto le interviste ai vari campioni presenti come solo Lui sapeva fare, e l’avremmo riaccompagnato fino all’imbocco della superstrada (si era riservato l’ipotesi di farsi accompagnare da D’Antoni & C.)….
poi, la sua telefonata, il giorno dell’evento: molto rammaricato mi comunicava che avrebbe dovuto restare “nonstop” in redazione, perché c’era in arrivo una probabile importante notizia riguardante l’Olimpia Milano, a tre giorni dai playoff…
le interviste ai campioni toccarono a me ( e da allora cominciai ad innamorarmi perdutamente del microfono…).
La settimana successiva andai nuovamente a trovarlo, nella mitica redazione di via Vitruvio, per consegnargli la targa personalizzata che gli avevamo preparato (un’incisione con un microfono stilizzato e la scritta “La voce del grande basket”).
Appena la vide si alzò di scatto, quasi sull’attenti, con l’aplomb tipico di una cerimonia ufficiale, e mi ringraziò con toni che mi parvero sinceramente commossi. Un vero signore.
Superbasket dedicò successivamente un’intera pagina alla nostra iniziativa: ci sembrava di essere entrati nel mito!
Anche Tullio Lauro, altro mito del giornalismo cestistico di quegli anni, avrebbe dovuto essere presente l’8 aprile 1985 a Costamasnaga…
ci diede “buca” e non si preoccupò nemmeno di telefonare.
La settimana successiva, uscito, molto emozionato, dall’ufficio di Aldo Giordani, andai a trovare anche lui, alla redazione de “I Giganti del Basket”, per consegnargli la targa che avevamo preparato per lui.
Appena mi vide, mi chiese di aspettare un attimo fuori dall’ufficio e dopo pochi secondi mi disse di entrare: era accovacciato sotto la scrivania.
Il mio stupore straripò in una risata quando mi spiegò: ”Mi sono letteralmente dimenticato di venire; roba da nascondersi sotto il tavolo!!!”. Un mito!
Dopo qualche minuto, mentre stavamo conversando, entrò Dario Colombo, di ritorno dagli USA, con una valanga di diapositive dalle quali sarebbero state selezionate le foto per il numero successivo di “Giganti del basket”.
Ero tentato di chiedere l’autorizzazione a dare una sbirciata, ma prevalse il timore di apparire “provinciale”…
un paio d’anni dopo io e Susanna incontrammo, per caso, proprio Mike D’Antoni e sua moglie Laurel nei pressi della stazione funicolare, quella che da Como porta a Brunate…
mi fece immensamente piacere, in quel rapidissimo saluto, che si ricordasse di quella giornata (per noi indimenticabile) a Costamasnaga…
“noi di Costamasnaga” ci sentivamo già, nel nostro piccolo, nel mito…
nessuno avrebbe osato immaginare, in quel momento, che lui, da allenatore, sarebbe entrato dalla porta principale nel Mito con la M maiuscola, quello dell’NBA…