La penna, le domande e "l'effetto farfalla" di Mudi...

Mohamoud Elshaibny in arte Mudi, è un artista voltrese, nato 21 anni fa in Egitto.

Ho avuto modo di conoscerlo diversi mesi fa al Pianacci, grazie alla presentazione di un’amica comune e subito mi hanno colpito sia la sua timida dolcezza che le sue straordinarie qualità artistiche.

Negli ultimi mesi del 2022 ha preso parte al “Laboratorio fumetto” diretto dal noto illustratore Enrico Macchiavello ed al “Laboratorio Writing” diretto dagli artisti Drina A12 e Giuliogol, entrambi organizzati dal Circolo ARCI Pianacci.

Qualche giorno fa, il 24 marzo, ha avuto la soddisfazione di presentare alcune sue opere al “Cafè Il Barbarossa”, frequentatissimo locale del centro storico di Genova.
Siamo andati a trovarlo, gli ha fatto molto piacere ma soprattutto ha fatto molto piacere a noi vederlo orgogliosamente felice e sorridente.

Le sue qualità artistiche abbinate alla sua profondità di pensiero, ne sono certo, non lascerà indifferente chi avrà modo di leggere questo post.

*La mostra di Mudi al “Cafè il Barbarossa”*
*(clicca per ingrandire)*

Le domande di Mudi

Questi alcuni passaggi tratti dalla sua presentazione.

Mudi è un artista autodidatta che ricerca nelle sue opere l’angoscia, la miseria e l’incertezza che l’essere umano prova nella sua esistenza.

Una ricerca che butta fuori il grido costante dei personaggi rappresentati, del voler trovare un punto di fuga inesistente.

Le tecniche maggiormente utilizzate nella creazione delle sue opere si basano sull’uso della penna, con cui Mudi, attraverso movimenti casuali sul foglio, ritrova delle forme con il quale l’inconscio rappresenta il disegno finale.

Le domande che fluiscono maggiormente nella sua mente si affacciano sulle domande esistenziali che ogni essere umano nei momenti di incertezza si pone.

Chi si può salvare dalla morte?

Perché esistiamo e qual è il nostro scopo sulla terra?

Non facciamo altro che vivere una vita di sofferenza e paura, pochi momenti di felicità che quando avvengono non ci sembrano neanche reali per quanto siano belli ai nostri occhi.

E’ tutto reale ciò che viviamo?

E’ un’illusione?

Esiste una risposta definitiva a tutto ciò?

“L’effetto farfalla”

Qui Mudi è ritratto accanto ad una delle sue opere, “L’effetto farfalla”, esposta accanto a questa descrizione.

Il soggetto ritratto è immerso nella sua più forte debolezza.
Con le spalle incurvate, come assumendo una posizione-protezione di chiusura in se stesso.
La scelta, è ciò che lo dilania, il bivio tra ciò che sente e ciò che dall’esterno assorbe; disperazione e speranza.
La lacrima che scende, umida e pesante, e il calore infantile che esce dalle narici.
Questa figura ermafrodita si accarezza, tenta di riportarsi alla realtà mentre tutto attorno è sofferenza…
Sta per porre fine alla sua vita ed al suo dolore quando uno sfarfallio d’ali e lo sbocciare di un fiore lo rendono aggrappato alla vita.