2 maggio 2017
Alcuni anni fa un giovane atleta (saltatore in lungo), impegnato in una competizione con avversari di rango e molto più “navigati”, vinse nettamente con la sorprendente, ragguardevole, misura di 8 metri e 47, e fu giustamente festeggiato, salutato come la nuova stella dell’atletica italiana, con prospettive di lunga e brillante carriera.
L’improvvisa, straordinaria popolarità fu deleteria per il giovane atleta; fece scelte poco felici ed in breve si trovò a fare i conti con un periodo buio, in cui proprio non gli riuscì di azzeccare una sola gara, perdendo per giunta, e clamorosamente, la competizione più importante di quell’anno.
Venne allora allestita per lui una gara ad hoc, con la scusa di consentirgli di raggiungere il minimo per i campionati italiani, 7 metri e 20, misura peraltro abbondantemente alla sua portata, nonostante le debacle frequenti di quel periodo.
Oltre alla certezza di poter raggiungere facilmente la misura, era anche sicuro di vincere a mani basse, vista la pochezza degli avversari strategicamente convocati dal suo staff…
Era però altrettanto sicuro che, nonostante la vittoria, il raffronto con i suoi livelli migliori sarebbe stato impietoso, a livello mediatico… un rischio per il rinnovo dei cospicui contratti pubblicitari in scadenza..
Lui ed il suo staff escogitarono quindi un escamotage: nell’imminenza della gara rilasciarono dichiarazioni “low profile”, facendo intendere che avrebbero ritenuto già un grande successo raggiungere il minimo per i campionati italiani…
L’atleta vinse facilmente la gara, staccando nettamente i suoi scarsi avversari con una misura, 7metri e 25, che pur superando il limite non poteva però essere considerata, neanche lontanamente, una vera e propria impresa…
L’atleta e lo staff , con molta sfrontatezza e facendo leva sulle dichiarazioni rilasciate “in epoca non sospetta”, esultarono in modo smodato, gridando all’impresa…
La stampa sportiva, vista la penuria di “personaggi mediatici” dell’atletica da dare in pasto all’opinione pubblica, non fece fatica a stare al gioco, ed in tutto il paese per molti giorni le prime pagine celebrarono il “ritorno ai grandi successi” di questo atleta in disarmo…
Finché arrivarono i campionati italiani, con avversari veri, ed al “nostro” atleta non bastarono le dichiarazioni di comodo, finendo sonoramente sconfitto ed escluso dalle convocazioni per le gare internazionali…
Persi i contratti pubblicitari, si illuse di rifarsi, proponendo i diritti sulla sua storia ad un importante produttore cinematografico, che aveva sotto contratto un bravo sceneggiatore…
il quale però optò per il racconto di un’analoga e più gustosa vicenda in cui era coinvolto il segretario del più importante partito italiano…