La foto risale al 1973, l’ultimo anno delle scuole superiori al “Setificio” di Como, classe 5^F…
(per i non comaschi: “Setificio” è il termine sintetico con il quale era definito l’Istituto Tecnico Industriale Statale “Paolo Carcano” di Como, che “sfornava”, oltre a disegnatori di tessuti, periti chimici tintori e stampatori).
Io sono quello all’interno del cerchio rosso, all’interno del cerchio bianco c’è invece Enzo Capuana.
Terminate le superiori, non essendoci ancora né smartphone né social, fatalmente ci si perse di vista…
fatti salvi, per me, Luigi Borsato ed Edo Mauri, che come me si iscrissero alla Facoltà di Farmacia…
Nell’estate 1978, periodo in cui lavoravo alla Farmacia di Maslianico, di tanto in tanto nella lunga pausa pranzo mi concedevo un po’ di svago alla piscina (sul lago) di Cernobbio, paese confinante con Maslianico.
Fu lì che ebbi occasione di rivedere Enzo Capuana.
Durante l’estate faceva (oltre ad altro) il bagnino proprio in quella piscina e fu per me un incontro provvidenziale.
Nonostante le immancabili vacanze al mare, non avevo ancora preso completamente confidenza con l’acqua, e nuotavo come le papere, con la testa ben fuori…
mia mamma da piccola aveva subito un paio di traumi: era stata morsa da un cane ed aveva perso, da piccola, un fratello maggiore, annegato nelle infide acque del fiume Lambro.
Mi aveva così trasmesso la “paura dei cani” (ancor oggi, benché mi piacciano molto non riesco ad essere “naturale” con loro) e soprattutto la “paura dell’acqua”, con i mille avvertimenti a non avventurarmi “dove non si tocca”…
Enzo mi chiese il motivo per il quale nuotassi in quel modo, ed avuta la mia spiegazione con molta pazienza mi fece fare dei semplici, ma efficaci esercizi che mi aiutarono a prendere confidenza con quella “pericolosa” massa liquida sopra la mia testa…
Se negli anni successivi mi sono potuto “gustare” lunghe nuotate e fantastici snorkeling anche nelle acque dell’Oceano Indiano lo devo proprio a quelle lezioni per principianti…
Il mio ultimo ricordo di Enzo è proprio legato a quell’estate, condito da alcuni divertentissimi aneddoti che lui mi raccontò aventi come protagonisti lui ed i titolari della farmacia di Maslianico, suo paese di residenza in quel periodo.
Aneddoti talmente divertenti (e surreali) che ho raccontato decine di volte in questi anni…
Da quando esistono i social (il mio “approdo” su Fb risale, mi pare al 2009) più volte ho cercato inutilmente tra i suoi iscritti Enzo o Vincenzo Capuana…
è stato invece proprio grazie ai social (ed a comuni conoscenze liguri) che è stato Enzo a rintracciarmi, l’altro ieri, con una mail cui è seguita una piacevolissima, lunga chiacchierata (la sua voce, in particolare la calda tonalità, assolutamente inconfondibile ed inalterata nel tempo) cui seguirà, spero a breve, una “rimpatriata” genovese…
Nel corso della chiacchierata ha ricordato il giorno in cui, presumibilmente nel 1986, venne a trovarmi alla Farmacia di Inverigo per un breve saluto…
Ho di norma buona memoria, epperò nei microchips della mia memoria non c’era (e non c’è) traccia di quell’incontro…
probabilmente è ancora talmente vivo il ricordo di quella provvidenziale lezione alla piscina di Cernobbio da aver cancellato tutto il resto…
qualche giorno fa è scomparso Gianni Minà, che quarant’anni fa coniò il “tormentone” del “bello della diretta”, ancor oggi ampiamente usato…
beh, checché se ne dica (anche a ragione) c’è anche, quantomeno in questo caso, “il bello dei social”…
