È il 25 settembre 2019, esattamente tre anni fa.
Io e Susanna siamo in vacanza in Sardegna, a Cabras, e nel pomeriggio Antonello Figus, sindaco di Santa Giusta, dopo averci fatto da straordinario cicerone nella visita alla splendida Cattedrale Romanica, ci invita per una merenda a casa sua, poco distante dalla Cattedrale.
Ci accoglie il sorriso della dolcissima Silvana, sua moglie, che con un pizzico di comprensibile orgoglio ci fa assaggiare i deliziosi dolci della genuina tradizione sarda, di sua produzione…
una passione coltivata fin da bambina, con la stretta osservanza delle preziose ricette tramandate di madre in figlia.
Ci confida di avere un sogno nel cassetto, un sogno che è già l’inizio di un progetto: aprire un laboratorio di pasticceria che possa ulteriormente valorizzare la sua passione per queste delizie…
La pandemia ed il lockdown non fermano il progetto, spostano solo di qualche tempo la gioia per averlo portato a conclusione…
pochi mesi fa, nel mese di maggio, l’inaugurazione della “Dolce Laguna”, il suo sogno di bimba…
una gioia che dura purtroppo lo spazio di un mattino…
il destino, sotto forma di malattia che non le lascia scampo, si presenta con tutta la sua forza…
ieri, a Santa Giusta, Silvana ha ricevuto l’ultimo saluto da tutti coloro che le sono stati accanto, in primis il marito Antonello…
Silvana è già lassù, nel luogo in cui si incontrano (e rincontreremo) tutte le persone che popolano i nostri affettuosi ricordi…
me la vedo già Silvana, orgogliosamente indaffarata a preparare prelibatezze per Gianni e Mara, sempre alla ricerca di improbabili “brioches che fanno dimagrire”…
ad addolcire il mugugno di Giuseppe, che si lamenta perché non lo fanno giocare a carte…
ed una mano gliela dà Caterina, preparando per Giuseppe un caffè, lo stesso che io e Susanna non abbiamo fatto in tempo a prendere con lei, alla fine di quella vacanza…
e me lo vedo Antonio, che dopo aver tagliato l’erba (come solo lui sa fare) si concede da Silvana una dolce merenda, assieme a Bruno “Maciste”, di ritorno dalla pesca sulla scogliera di Voltri…
e Vincenzo, con l’inseparabile Aldo, che tra “pabassinas e sospiri” la mette alla prova con la sua quotidiana domanda: “Lei sa quanti anni ho?”, e lei a fingere stupore (come sempre ho fatto io) quando lui le “rivelerà” di aver già compiuto 80 anni…
e lì di fianco la sedia riservata a Gianni, in virtù dell’inossidabile privilegio del socio più anziano…
tutti lì, incuriositi da questa novità che “ne avevano parlato Carlo e Susanna di ritorno dalla Sardegna…”
e Silvana sa già che nessuno, neanche la forza del destino, potrà più interrompere il suo sogno di bimba…
ora il suo laboratorio potrà contare su una storia lunghissima, infinita…
infinita come la sua dolcezza e quella dei prodotti del suo laboratorio…
