non è un selfie ma un autoritratto…
a quei tempi (1973) si chiamava così.
Erano i primi mesi di frequentazione universitaria, i miei zii che abitavano a Milano in Corso Garibaldi spesso mi ospitavano a casa loro, ed il mio amico (e compagno d’università) Ivo Molteni mi aveva “contagiato”, trasmettendomi il virus della fotografia.
(clicca per ingrandire)
Mio zio possedeva una vecchia Voigtlander Vito C ad ottica fissa, non reflex, senza esposimetro…
Feci alcune prove, annotandomi su un blocchetto quale coppia (apertura diaframma/tempo) avessi utilizzato nelle diverse foto, per imparare a “leggere la luce” senza l’aiuto dell’esposimetro (usai questo sistema per alcuni mesi, fino all’acquisto della prima reflex, una pesantissima Zenit EM, molto economica ma con un rapporto qualità/prezzo favorevolissimo).
Posizionai la macchina su un mobile spostato ad hoc affinché potesse inquadrare lo specchio dell’armadio in camera da letto dei miei zii…
lasciai socchiusa una finestra della camera, per illuminare il soggetto, oscurando il resto…
misi un attaccapanni a piantana in linea con lo specchio e controllai nel mirino la posizione esatta nella quale mi sarei dovuto mettere per essere inquadrato correttamente…
azionai il contasecondi dell’autoscatto e mi posizionai in tempo utile nella giusta posizione, al posto dell’attaccapanni…
Ivo sviluppò la pellicola e tra le varie pose scelse di stampare questa foto…
il mio primo “selfie”…pardon…autoritratto…