il balzo di Mauro nel "Nuovo Olimpo"...

Sono le ore 13 di un qualunque venerdì del 1967…

Da gennaio la radio (l’attuale Radio Due) trasmette un programma che è già un successo e diventerà un vero e proprio programma cult per il successivo decennio.
Lo conduce Lelio Luttazzi, musicista triestino reduce da importanti successi come conduttore televisivo.

I giovani (e non solo) di quel periodo non si perdono la classifica settimanale degli 8 dischi 45 giri più venduti, che vengono presentati in ordine decrescente, preceduti da una sigla che ancora oggi è sicuramente ben viva nel ricordo dei giovani di allora.

“Lelio Luttazzi presenta: hit pareeeiiid!!!”

(l’indimenticabile sigla di “Hit Parade”)

.

Il momento clou è rappresentato dai dischi ai primi tre posti in classifica, le damigelle d’onore e la canzone regina, che vanno a comporre quello che Luttazzi pomposamente definisce “l’Olimpo di Hit Parade”.

Tra i fedeli ascoltatori di quegli anni c’è anche Mauro, appassionato di musica, una passione già viva per la chitarra, che da tempo sperimenta in gruppi emergenti genovesi.

Chissà quante volte anche lui, come molti altri giovani e giovanissimi ascoltatori, avrà cullato il sogno di entrare un giorno o l’altro in quell’agognato Olimpo musicale…

Non poteva sapere che di lì a poco ci sarebbe entrato, per non uscirne praticamente mai.

Nel 1972, con il gruppo dei Gens (e con la canzone “Per chi”, cover di “Without you” di Harry Nilsson), Mauro vince il Cantagiro (curiosamente vincendo tutte le tappe tranne quella genovese).

Un brano che non solo ottiene un grande successo discografico ma apre al gruppo le porte per una tournée oltreoceano di grande successo.

Il gruppo si scioglie nel 1974 e Mauro inizia una serie, interminabile, di importanti e prestigiose collaborazioni.

Dapprima con Ivano Fossati (scrivendo un brano, “La realtà ed il resto”, per l’album d’esordio della carriera da solista di Fossati, “Il grande mare che avremmo attraversato”).

Seguiranno collaborazioni con grandi artisti del calibro di Ornella Vanoni (che nel 1978 inciderà il brano “Mentre vivo senza te” scritto da Mauro) e, tra gli altri, Eugenio Finardi, Eros Ramazzotti, Loredana Bertè, Mia Martini…

Insomma, non si esagera, tutti artisti che trovano sicuramente posto nell’Olimpo della musica italiana…

Così come in quell’Olimpo, in prima fila, sta sicuramente l’inossidabile Mina…
proprio la stessa straordinaria artista che ad oggi ha inciso ben dieci brani dei quali Mauro ha composto la parte musicale…

il “decimo sigillo” risale a pochi giorni fa.
Mina ha presentato il suo ultimo album, “Ti amo come un pazzo”, che si chiude con il brano inedito “Povero amore”, composto alcuni anni fa da Mauro sullo splendido testo di Fabrizio Berlincioni, una coppia ampiamente collaudata.

Un brano fantastico, struggente, talmente riuscito da essere scelto per la colonna sonora del nuovo film di Ferzan Ozpetek, regista turco con cittadinanza italiana che ha firmato grandi successi, da “Il bagno turco” a “Le fate ignoranti” fino a “La Dea Fortuna”.

Curiosamente, il titolo di questo film è “Nuovo Olimpo”…

l’Olimpo di Hit Parade non c’è più da anni, ma quel giovane che nel 1967, come molti suoi coetanei, sognava di entrare a far parte di quell’Olimpo (e che di quell’Olimpo, in diverse forme, ha fatto parte), fa un nuovo grande balzo, in una dimensione, quella del cinema d’autore, che non aveva ancora avuto modo di toccare con mano…

E’ il meritato premio per un artista che, pur avendo avuto il privilegio di essere stato più volte scelto (sia come chitarrista che come compositore) da alcuni tra i più importanti artisti di dimensione anche internazionale, ha saputo conservare la sua innata semplicità, condita da una tenera timidezza, che contribuiscono a farne una persona speciale…

Ah, dimenticavo…
“quel Mauro” è Mauro Culotta, da tempo nell’Olimpo dei nostri amici…

curiosità

Ferzan Ozpetek ha, probabilmente, una predilezione per i bravi compositori genovesi.
Nel 1997, per il suo film d’esordio, “Il bagno turco”, la colonna sonora fu interamente affidata a Pivio ed Aldo De Scalzi, quest’ultimo uno dei compositori genovesi di maggiore successo. Per entrambi era l’esordio in un impegno così prestigioso, e da allora non si contano più le loro (pluripremiate) colonne sonore di grande successo.
Nel 2019 la colonna sonora del bellissimo “La Dea Fortuna” comprendeva un brano inedito, “Luna diamante”, magistralmente interpretata da Mina e composta da Ivano Fossati.
Ora per “Nuovo Olimpo” è il turno di Mauro Culotta…
con l’auspicio che il film abbia lo stesso successo che ha contrassegnato la maggior parete dei film diretti da Ferzan Ozpetek.

Un’altra curiosità: in alcuni comunicati si cita. come autore della musica, Michele Culotta.
Michele è il nome all’anagrafe di Mauro, ed alcune normative riguardanti i diritti d’autore fanno riferimento non al “numero identificativo” dell’autore ma a nome e cognome registrati.

L’intervista di Renato Tortarolo a Massimiliano Pani
(Il Secolo XIX, 21 aprile 2023)

Il 21 aprile 2023 il quotidiano “Il Secolo XIX” ha pubblicato una lunga intervista di Renato Tortarolo a Massimiliano Pani, figlio di Mina e suo produttore.

Più sotto l’articolo ed il link al testo, del quale si segnala questo passaggio, che rende ulteriormente merito a Mauro Culotta.

“Povero amore” è firmata anche dal genovese Mauro Culotta, che conta dieci brani incisi da sua madre. Si è fatto ben volere?

«È sicuramente un ottimo autore. E non capita così spesso perché, con una certa esperienza, è un lavoro difficile da reperire sul mercato. Nel suo caso però è una sicurezza».

A questo link un post con i video dei brani composti da Mauro Culotta ed incisi da Mina, Mina e Celentano, Mina e Monica Naranjo, Ivano Fossati ed Ornella Vanoni.

*L’intervista di Renato Tortarolo a Massimiliano Pani – Il Secolo XIX – 21 aprile 2023 (clicca per ingrandire)*

qui
il link al testo completo dell’intervista

“Povero amore” (video e testo)

dal sito soundsblog.it:
Nel brano “Povero amore”, Mina canta la sofferenza di chi ama e si rende conto di provocare sofferenza nell’altro. E si scusa, a modo suo (“Povero amore, cosa ti ho fatto?, Ero distratta e non ti ho capito, Io sono nata per farti male”). Ricorda quanto ha sofferto l’amato, quanto è stata lei causa di tale dolore (“Io ti avevo e non sapevo che eri quello che volevo”)

il testo di “Povero amore”

Povero amore, cosa ti ho fatto?
Ero distratta e non ti ho capito
Io sono nata per farti male
ed è per questo che ti lascio andare
povero amore

Povero amore, di tante notti
dentro ai tuoi occhi vedevo il mare
un’onda lunga come il respiro
che s’agitava, sì, io ti tradivo
e non capivo

che eri tutto quel che avevo:
la carezza di un sorriso
la passione all’infinito
il mio sogno, la mia meta
la salita, la discesa
l’elettricità del cuore
la mia tenera prigione
il mio sorso d’allegria

Io ti avevo e non sapevo
che eri quello che volevo
che eri tutta la mia vita
l’illusione indefinita
un’uscita dal banale
una stella in un cortile
le mie ali per volare

Oh, povero amore, povero cuore
io ci ho giocato col tuo dolore
ti ho calpestato con l’indifferenza
ti ho conquistato con la prepotenza
di un dittatore.

Povero amore, quanto hai sofferto!
Piantavi lacrime nel mio deserto
e come un vento che non trova pace
tu ti aggrappavi alla mia voce
e mi ascoltavi

Io ti avevo e non sapevo
che eri quello che volevo
che eri tutta la mia vita
la girandola infinita
d’ogni tipo di emozione
di qualunque situazione
e quel fuoco che tu hai acceso
ora chi lo spegne più?

Io ti avevo e non capivo
che eri il sogno mio proibito
il mio albero di luci
calamita nei miei baci,
una porta sempre aperta
se scoppiava la tempesta
e tardava a uscire il sole

Io ti avevo e non sapevo
che eri quello che volevo
che eri tutta la mia vita
l’illusione indefinita
un’uscita dal banale
una stella in un cortile
le mie ali per volare