Per qualche strano motivo, nonostante abbia un’ottima memoria, e pur avendo ben chiari mese ed anno, non ricordo assolutamente il giorno in cui sono mancati mia sorella, mio papà e mia mamma.
Il giorno di nascita invece lo ricordo perfettamente e quello di mia mamma, nata il 6 gennaio 1927, è anche facile da ricordare…
sua sorella maggiore, la zia Cesira, era nata il giorno di Natale, e venne battezzata come Cesira Natalina, proprio in omaggio alla festività in cui era stata data alla luce (per tutti però fu semplicemente Cesira).
Per mia mamma, fortunatamente, nessuno pensò di legare il nome di battesimo alla festa della Befana, anche se molti anni più tardi, sposando mio papà, acquisì il cognome Besana, andandoci molto vicina…
anche per lei furono scelti due nomi, Piera Marcellina, e la cosa curiosa, che non mi sono mai spiegato, sta nel fatto che per tutti i suoi parenti (zii e cugini) lei venne sempre chiamata “Lina”, diminutivo di Marcellina, mentre per mio papà e tutti i suoi parenti (ed anche per me e mia sorella) così come per tutti quanti l’abbiano conosciuta a Barzanò prima ed a Lurago d’Erba poi lei fu sempre “Piera”.
Sarei curioso di sapere come la stiano chiamando lassù…
ma per me il problema non si pone: quando mi toccherà raggiungerla non avrò dubbi, la chiamerò semplicemente “mamma”, come l’ho sempre chiamata…
ed il 6 gennaio le ricorderò, come sempre, che è anche il giorno in cui è nato Adriano Celentano…
la scusa perfetta per farle accettare, schiva come è sempre stata, una mega dose da “24mila baci”, da consumare piano piano, di nascosto…
puntualmente mi dirà, fingendo un po’ di ritrosia: “fa minga ul martul” (“non fare lo stupido”)…
ben sapendo, dentro di sé, che un bacio affettuoso tra un figlio e sua mamma sia il modo più semplice per regalarsi la cosa più dolce che si possa immaginare…
anche facendo “ul martul”…
