Per le famiglie di religione islamica oggi è un giorno speciale, con una delle feste più importanti, quella del “sacrificio di Abramo” (vedi dettagli in fondo al post).
Per tre giorni le famiglie si radunano e festeggiano con pranzo in cui non può mancare l’agnello (o montone o cammello secondo i luoghi in cui si festeggia).
Il nostro caro amico Ndiagar Gueye ha la famiglia in Senegal, e ci ha fatto molto piacere che abbia chiesto a me e Susanna di unirci a lui per condividere il pranzo.
Ottimo cuoco, ma soprattutto gran bella persona che ci ha fatto sentire parte della sua famiglia e dei suoi affetti.
È stata anche l’ occasione per festeggiare con lui la recente modifica del suo contratto di lavoro in contratto a tempo indeterminato.
Il giusto e meritato premio per il suo encomiabile ed apprezzato impegno nell’ impresa edile del nostro amico Gazmend Allaraj.
Questo gli consente di avere più certezze sul suo futuro e continuare anche a sostenere i costi per le cure necessarie a sua mamma.
Id Mubarak!!!
(Buona festa)!!!
Il sacrificio di Abramo.
È un episodio citato nel Corano, collegato alla tradizione biblica, in cui Dio mette alla prova la fede di Abramo chiedendogli il sacrificio del figlio (Isacco nella Bibbia, Ismaele nel Corano).
Abramo viene fermato da Dio tramite l’arcangelo Gabriele, che gli mostra un montone da sacrificare in luogo del figlio.
L’obbedienza di Abramo e la dimostrazione di fede vengono celebrate con i tre giorni di festa, che hanno anche lo scopo di aiutare poveri e bisognosi condividendo con loro il cibo.
