“Chiamami col tuo nome” non è “solo” uno straordinario film, è un delicatissimo, intenso affresco sull’amore vero
Ieri sera ho visto su Sky un film, stupendo, che mi ero perso all’uscita nelle sale.
“Chiamami col tuo nome” è un film assolutamente straordinario ed il binomio tra la sceneggiatura (grazie alla quale James Ivory ha vinto l’Oscar) e la regia di Luca Guadagnino regala allo spettatore un delicatissimo, intenso affresco sull’amore vero.
Il delicato passaggio dell’età adolescenziale, il rapporto con il proprio corpo, l’esplosione del più nobile dei sentimenti…
il fatto che si tratti di un amore gay passa assolutamente in secondo piano, quasi inosservato…
a trionfare sono gli ingredienti dell’amore assoluto, la dolcezza, la passione, il turbamento…
descritti con la delicatezza necessaria, senza volgarità ed in totale assenza degli stereotipi che spesso accompagnano queste tematiche.
Il vero, sottile fil rouge, è rappresentato dalla cultura: arte, musica classica, poesia, politica, conoscenza delle lingue fanno capolino continuamente nella quotidianità dei protagonisti ed è proprio questo valore di famiglia a consentire alla stessa di accettare con naturalezza il turbamento del giovane protagonista.
La sequenza, delicatissima e struggente, con il dialogo tra il giovane Elio e suo papà, anzi, più che altro un monologo del papà, è uno dei momenti più alti e toccanti che mi sia capitato di “vivere”, negli ultimi anni, durante la visione di un film.
Una percezione forse amplificata dalla contrapposizione con la barbarie mediatica che, in modo sempre crescente, accompagna da tempo queste delicate tematiche, e che evidenzia una trasversale, preoccupante assenza di cultura.
Straordinaria la performance degli interpreti, su tutti Timothée Chalamet nei panni del diciassettenne Elio, candidato all’Oscar come miglior attore protagonista di un film che pure è stato candidato all’Oscar come miglior film, unitamente a Sufjan Stevens (candidato per la miglior canzone) e James Ivory, candidato e premiato per la migliore sceneggiatura non originale.