Sempre, con coraggio, cerchiamo di continuare ad essere “trafficanti di sogni”
Don Andrea Gallo
L’otto marzo, si sa, è la cosiddetta “Festa della Donna” ma, per me, con tutto il rispetto, è qualcosa di più: è il “compleanno” del Pianacci, inaugurato l’8 marzo 1997, ben ventidue anni fa.
Dal lontano Oman posto questa foto, con il cappellino gadget della Ceppions League 2008…
un anno, il 2008, che oggi rappresenta il giro di boa di questi 22 anni, ad 11 anni dall’inaugurazione e ad undici anni da oggi…
il 2008 è anche l’anno in cui iniziò la realizzazione del PalaCep, poi inaugurato nel 2009, che segnò l’inizio di una nuova era per la nostra Associazione.
Nessuno avrebbe potuto immaginare, 22 anni fa, non solo che il percorso del Pianacci sarebbe potuto durare così a lungo, ma che, per giunta, sarebbe stato contrassegnato da eventi che lo hanno posto all’attenzione non solo cittadina…
a dire il vero 22 anni fa c’era anche chi aveva dubbi sul fatto che valesse la pena dar vita a questo percorso…
mancavano un po’ di settimane all’inaugurazione e due personaggi molto attivi in quel periodo nel quartiere, Gianna Dapelo e Fernando Veneziani, mi avevano convinto ad accettare la presidenza del Circolo Pianacci; una proposta che mi aveva lusingato ma anche non poco sorpreso, visto che nel quartiere ero arrivato da solo un anno, da quando avevo rilevato la Farmacia San Giovanni.
Facevano affidamento sull’esperienza gestionale che avevo acquisito in Brianza sia in ambito sportivo, con il Basket Costa, che in ambito sociale, con il Comitato di Como per l’Unicef.
Dopo alcuni incontri “interni”, nel corso dei quali avevo tracciato, timidamente, alcune idee sul possibile percorso da intraprendere, venni inviato ad un incontro allargato alle altre realtà del quartiere.
A questo incontro era presente un personaggio che mi era stato presentato come uno dei più importanti referenti, anche sotto l’aspetto politico, del Ponente cittadino, Ginetto Parodi.
Mi venne chiesto, in apertura d’incontro, di presentarmi e nel corso della presentazione illustrai anche il mio pensiero sulle possibili strategie da seguire per perseguire quello che secondo me avrebbe dovuto essere il primo, concreto obiettivo: rendere il Pianacci non solo un punto di riferimento per le necessità aggregative del quartiere ma anche puntare ad una nuova, positiva visibilità, affinché si potesse gradualmente cambiare la percezione negativa che quelle tre lettere, CEP, ancora suscitava nel resto della città.
Illustrai anche l’idea di un logo in cui le tre lettere CEP potessero essere intese come l’inizio di un nuovo percorso, di grande apertura, per tutto il quartiere: C’E’ Posto per tutti…
Ginetto Parodi mi guardò con un’espressione del volto che era un mix tra perplessità, scetticismo e voglia di ridere…
si alzò ed abbandonò l’incontro pronunciando un laconico: “Ou l’è arivòu o poeta…” (è arrivato il poeta)…
un modo come un altro per bollare gli obiettivi con il marchio (perdente) dell’inguaribile sognatore…
qualche anno più avanti ebbi modo di ricordare, simpaticamente, a Ginetto Parodi, questo infelice primo incontro e ci facemmo una grande risata…
sul momento però ci rimasi un po’ male…
ma questo non mi impedì né di perseguire l’idea di adottare quel logo (ancora oggi lo stesso, dal 1997) né di provare a dimostrare, con tutti gli altri collaboratori, che la capacità di sognare, oltre a non costare nulla (e questo per un genovese doc avrebbe dovuto essere, già di per sé, un valore aggiunto…), è spesso il più efficace carburante per molti progetti, anche i più ambiziosi…
tipo quelli che, sia pure in un’alternanza di soddisfazioni, delusioni, gioie, amarezze, ed oggi con molte difficoltà in più rispetto al passato, consentono al quartiere ed alla città di poter contare su uno spazio, nel suo genere unico in città, quale il Pianacci, da ben 22 anni e chissà per quanto ancora…
dipende da quanto, tutti insieme, saremo capaci di continuare ad essere “trafficanti di sogni”…
