Io ed Andrea Cambiaso, ovvero: quando stima e rispetto, con l’aggiunta di un pizzico di sana ironia, non fanno sentire le “distanze”…
Credo di essermi incontrato solo due volte con Andrea Cambiaso…
La prima ad un incontro dibattito durante la campagna elettorale per le Regionali del 2010.
Nonostante le “distanze” (lui schierato con il centrodestra, io capolista di una lista civica a sostegno di Claudio Burlando) percepii, immediatamente, tutte le piacevoli sensazioni del rispetto e della stima, valori già allora non usuali, e non solo nelle campagne elettorali…
Negli anni successivi ci siamo “tenuti in contatto” tramite i social, incrociandoci spesso in discussioni nelle quali ci siamo trovati, non sempre ma più volte, su posizioni opposte, senza mai venir meno né al più assoluto rispetto reciproco né all’irrinunciabile onestà intellettuale evitando, entrambi, “smussature ruffiane” alle personali convinzioni per compiacere l’altro, anche occasionalmente…
Difficile “incrociarlo” con modalità diverse rispetto a quelle offerte dai social; per lavoro è sempre in viaggio, in giro per il mondo (la foto di copertina è sua, l’ha pubblicata sul suo profilo Facebook accompagnandola con la citazione “e guardo il mondo da un oblò”, dalla canzone – “Luna” – che rese famoso Gianni Togni).
Lo scorso anno, durante un suo rapido, occasionale passaggio a Genova, ne abbiamo approfittato per incontrarci una seconda volta.
Un caffè ad Albaro, e quello che avrebbe dovuto essere un rapido saluto si è trasformato in un lungo scambio di aneddoti, racconti…
Seguendo i suoi post su Facebook, si può cogliere il mutare dei suoi umori, condizionati dall’irritazione per il ritardo di un volo, al piacere di un momento di relax nella lounge di un aeroporto…
dalla solitudine delle notti d’albergo all’adrenalina di un positivo incontro di lavoro…
dai contrasti di una megalopoli, che in certi momenti ti sembra spettrale ed in altri impagabilmente viva e frenetica, alla felicità per aver trovato, dopo una giornata di duro lavoro, il sapore di casa, una buona pizza a migliaia di chilometri di distanza…
“Quando vivi come uno zingaro apprezzi le cose che ti mancano anche quando sono piccole. Un cuscino differente ogni notte porta pensieri prima dei sogni, un numero di camera da ricordare disorienta alla lunga e aprire gli occhi senza sapere dove sei è bello 15 giorni all’anno se sei in vacanza. I pro ed i contro alla fine si equivalgono…ma le tue cose sono sparse e dovresti e vorresti riordinarle”.
E’ una sua profonda riflessione, postata lo scorso 24 ottobre sulla sua bacheca Facebook.
In questi anni l’ho spesso percepito come un incrocio tra uno dei protagonisti di “Avventura Magazine” di Sergio Bonelli ed il tenero Tom Hanks di “The Terminal”…
Ed è così che l’ho “interpretato”, a modo mio…
Lo scorso anno, dopo il nostro incontro del 31 agosto, in cui non ci eravamo fatti manco un selfie, con un “fotomontaggio a fumetti” (link)
(clicca per ingrandire)
pochi giorni fa con una “rivisitazione” del poster del film “The Terminal”…
in attesa dell’happening con pizza, una recente “promessa” formulata tramite Facebook…